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Raffaella Miravalle, da guardaparco ad aquila Valetudo Rosa, sui sentieri del Gran Paradiso


Di Giorgio Pesenti

Raffaella Miravalle, campionessa Italiana team di skyrace per la Valetudo Rosa, racconta il suo skyrunning dal Gran Paradiso.

“Agosto… le giornate sono belle, soleggiate e calde. Sono al lavoro per un po’ di giorni. So che si corre alla Sierre-Zinal, ma io non posso andare, un po’ mi dispiace, non l’ho mai fatta quella gara, un lungo salitone tra le montagne della Svizzera.

Intanto continuo a salire lungo il sentiero. Ho dormito in quota, a 2200 m. al Gran Piano. Il secolo scorso questo bellissimo edificio ristrutturato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, ente dove lavoro dal 2000 come guardaparco, era una delle tante case di caccia dei Savoia che frequentavano la Valle Orco e tante altre valli piemontesi e valdostane a fini venatori, ora è una delle basi di partenza per le numerose escursioni in luoghi selvaggi e straordinari che costituiscono l’area protetta più vecchia d’Italia.

Raggiungo uno dei colli che mi consente di controllare a dovere la mia zona di sorveglianza, in cresta individuo un gruppo di femmine di stambecco con i piccoli nati da pochi mesi.

Mi fermo ad osservarli in uno straordinario scambio di tenerezze e coccole tra madri e figli. E’ spettacolare e le ore volano, anche in giornate estive così lunghe, lavoro dall’alba al tramonto, dalle 6.00 alle 22.00, il pensiero della Sierre-Zinal è già lontano.

Mi succede questo praticamente tutti i giorni in cui lavoro, domeniche comprese, e ne lavoro parecchie. Penso a che gara mi sono persa mentre salgo lungo i sentieri della mia valle con il mio fedele pastore tedesco Giada, zaino in spalla, binocolo a tracolla e scarponi ai piedi e mentre osservo gli spettacoli che la natura mi presenta ad ogni passo l’idea della gara svanisce. Talvolta “è colpa” degli stambecchi, a volte sono i camosci o l’agilità dei caprioli, in primavera è il rugolare dei galli forcelli in amore nelle radure o il gracchiare sgraziato di qualche pernice bianca che sfugge al mio passaggio con gli sci, o ancora l’aquila che porta una preda al nido per il suo pulcino o l’avvoltoio curioso che si abbassa in volo a pochi metri dal mio cane coricato per capire se è una carogna da mangiare o se si muove…..con notevole disappunto del cane.

Sta di fatto che le mie giornate passano così, parlando più con “quattro zampe” o con volatili che con persone, ma godendo di spettacoli naturali talmente belli che meriterebbe scrivere un libro, e come compagna fedele giorno e notte sempre Giada.

Quando posso mi alleno, nei giorni di riposo. Correre mi piace tantissimo, in montagna poi è una meraviglia, mi dà un gran senso di libertà, leggerezza e serenità. I primi anni andavo con il cane, ora lei è un po’ vecchietta e mi aspetta a casa. E nei giorni di lavoro diciamo che mi alleno alla resistenza, cammino per ore, lo zaino pesa e i piedi a volte chiedono pietà chiusi negli scarponi. Ma in realtà quando sono di turno al parco non cammino per allenarmi, lo faccio per cercare e controllare lo stato di salute di stambecchi, camosci, aquile, gipeti, marmotte, volpi, coturnici, pernici bianche, fagiani e tutta quella miriade di esseri viventi che popolano il Gran Paradiso e che lo rendono un posto magico e che rendono il mio lavoro un lavoro davvero un po’ speciale.”

Raffaella è una donna con un cuore verde fosforescente, è, orgogliosamente una delle guardaparco del Gran Paradiso della Valle dell’Orco, ama il suo lavoro in forma esemplare. Un fatto in particolare, quando gli propongo l’iscrizione ad alcune competizioni, mi sembra sostanzialmente di arrecare disturbo alla sacralità del sua missione, perchè capisco molto bene che svolgere una funzione pubblica cosi delicata dal punto di vista naturalistico, implica un coinvolgimento personale integrale a 360°. In alcune situazioni Raffaella deve proprio letteralmente, rubare il tempo, al suo impegno di custode del Gran Paradiso.

L’attività di Raffaella è affascinante e coinvolgente, alcune volte, mentre svolge il suo servizio nella zona del Gran Piano, la immagino nelle vesti di Beatrice mentre contempla con Dante l’empireo, mi arriva naturale paragonare questa zona Piemontese del Gran Paradiso all’empireo, cioè ai nove cieli Danteschi. Una chicca recente: Raffaella per correre il trail del Casto, sabato sera 29 ottobre, ha dovuto in fretta e furia sistemare la sua sacca in macchina e con l’inseparabile compagna a quattro zampe, la Giada, ha preso la via di Andorno Micca, Biella. Arrivata nel parcheggio adiacente il ritrovo in tarda serata, si è messa a cuccia, in macchina con la sua Giada, e all’indomani, un po’ stanca per la scarsa comodità del suo sedile di guida, ha corso tranquillamente il suo Casto, mentre la sua inseparabile compagna di avventure è stata buona in macchina ad aspettarla. Raffaella predilige un running in alta quota molto tecnico, più sono impervie le tracce di sentiero e migliori sono le sue prestazioni. Lo scorso 10 luglio, nella “tre laghi tre rifugi” di Valbondione (Bergamo), ha collezionato il titolo Italiano di skyrace team 2011 con la compagna Emanuela Brizio, nonostante il tracciato della sua seconda frazione, che non presentava grosse difficoltà tecniche e altimetriche, sia in salita e sia in discesa. Ma poi il 31 luglio finalmente è arrivata la sua Royal Ultraskymarathon e ai piedi del suo Paradiso, a Ceresole Reale in provincia di Torino, ha messo le ali, e quando ha tagliato vittoriosamente il traguardo, tutto il suo paese era presente sulla linea d’arrivo ad attenderla, e come da tradizione, i suoi compaesani gli hanno suonato le campane in segno di festa e riconoscenza.

Il 4 di settembre è arrivata la sfida della Aosta Becca di Nona Charvensod, l’anno scorso la vittoria gli era sfuggita in volata per un secondo, ad anticiparla sul traguardo Valdostano fu la sua futura compagna del team tricolore Valetudo rosa Manu Brizio; ma anche quest’anno il successo gli è sfuggito per un niente. infatti mentre si involava verso l’arco di trionfo di Charvensod, una sfortunata scavigliata ha rallentato la sua corsa, e per questo infortunio ha dovuto dare via libera alla vincitrice Corinne Favre, comunque la mitica Transalpina “Coco”, subito dopo aver alzato le mani al cielo sotto l’arco di trionfo di Charvensod, ha corso incontro alla nostra campionessa Miravalle ed insieme hanno trionfalmente finito la loro prova della Becca MNRIC 2011.

A proposito di rinunce per gli impegni del Paradiso, il 12 giugno anzichè correre la Valmalenco-Valposchiavo, prova valida per l’Europeo di skyrace sul mitico passo frontaliero del Campagneda, all’ultimo momento ha dovuto optare per il trail di 32 km di Ivrea, valido come prova del Teva Outdoor Games 2011 e comunque su queste colline moreniche, nel mese di febbraio aveva già collezionato un’ altro meritato successo nel trail di Rivoli. Infine nell’agosto di Miravalle c’è pure la vittoria nei Mille metri del Guardaparco, sempre al cospetto del suo Gran Paradiso. In questo dodicesimo mese 2011 le perturbazioni hanno baciato di neve le montagne Piemontesi e Valdostane e l’aquila rosa Valetudo Miravalle ha l’opportunità di togliere la polvere dal fondo dei suoi attrezzi di scialpinismo e affinare la sua condizione atletica per calcare nuovamente nel 2012 i sentieri della corsa in alta quota.

Giorgio Pesenti

ono nato a Brembilla, nel bergamasco, e ora vivo a Almenno San Salvatore. Dal 2004 sono presidente della Valetudo skyrunning e collaboro con il network OutdoorPassion dal 2011.